Come molti sanno a Novembre LinkedIn ha aperto una sede a Milano per espandere il proprio mercato.
Qualche settimana fa sono stati presentati i risultati dell’ultimo trimestre: $167,7 Milioni di Dollari facendo salire le azioni di quasi il 20% in un sol giorno, +136% di revenues nel settore delle “Hiring Solutions“.
Per capire quanto siano grandi questi numeri basta sapere che i ricavi derivati dal recruiting di LinkedIn sono superiori a Taleo (acquistata da Oracle per 1,9 Miliardi di dollari) ed entro l’anno potrebbero raggiungere Monster.com, i ricavi di Monster erano di 250 Milioni di dollari nell’ultimo trimestre ed è cresciuto solo del 2%.
Questo inoltre è solo uno dei servizi offerti da LinkedIn, troviamo anche:
LinkedIn Recruiter, piattaforma di recruiting per le aziende, offre l’accesso all’intero database (circa 150 milioni di professionisti), per cercare e trovare candidati passivamente;
LinkedIn Offerte di Lavoro, consente di pubblicare a pagamento annunci. Il motore di ricerca e la piattaforma è molto potente e mirata, grazie a questo la percentuale di potenziali candidati è altissima.
LinkedIn Employment Branding, permette di creare una pagina web per attirare i candidati e promuovere le offerte di lavoro.
Linkedin Talent Pipeline, gestisce il flusso dei candidati in ingresso. Essendo un po’ complesso come servizio, inserisco un video esplicativo:
Analizzando le conseguenze del successo di LinkedIn troviamo:
- riduzione del mercato per Agenzie di reclutamento;
- riduzione del mercato per le Software House che sviluppano applicativi per la gestione delle risorse umane;
- riduzione del mercato per tutti i servizi on-line (vedi Monster).
C’è da aggiungere che al momento non vengono offerti i seguenti servizi:
- ricerca diretta dei candidati attraverso recruiter interni a LinkedIn (così come funzionano le normali agenzie);
- fornitura diretta di potenziali candidati alle aziende;
- interviste online.
I prossimi mesi saranno decisivi.
Voi che dite?
A distanza di due anni e mezzo, la sezione “Lavoro” inizia a riempirsi di annunci di agenzie (per lo più provenienti da InfoJobs). A brevissimo finiranno per infestare i risultati delle ricerche.
Peccato, perché la scrematura degli annunci buoni porta via troppo, troppo tempo.
Lo vedo come un aspetto positivo per il mercato del lavoro. Ciò eliminerebbe i passaggi intermedi tra agenzie e candidati. Di conseguenza annunci più veritieri, più reali anziché quelli civetta a cui siamo abituati in questi ultimi mesi. Per concludere, penso che ciò sia una conseguenza del potere sempre più forte dei social network.
sicuramente un mercato più trasparente e pulito 🙂