Ho avuto il piacere di partecipare alla Tavola Rotonda per la presentazione dei risultati sul Social Recruiting e Digital Reputation derivati dall’ultima indagine di @AdeccoItalia.
I risultati hanno confermato nuovamente (e tristemente direi) i risultati dell’anno scorso, in aggiunta vi sono degli approfondimenti molto interessanti. Provo a fornire un’analisi e un’opinione sui risultati del 2013, confrontandoli con il 2012, grazie anche a quanto evidenziato durante la presentazione.
Una premessa: il sondaggio era prevalentemente on-line, inoltre assumo che il campione sia rilevante, 13.283 candidati e 479 selezionatori. Assumetelo anche voi prima di continuare a leggere, in caso contrario buttate l’articolo e andate in fondo a vedere direttamente l’infografica intera (in ogni caso, anche se non leggete, condividete, ho faticato tanto :D).
Le osservazioni interessanti le troverete a metà articolo.
Prima la parte noiosa, qualche numero generale e nota su chi ha partecipato al sondaggio.
I responsabili HR:
l’età è distribuita omogeneamente, ma risiedono prevalentemente nel Nord Italia poiché la maggior parte e delle aziende – in particolar modo quelle grandi – hanno il dipartimento HR a Milano. Da notare che nonostante il mercato italiano sia composto per il 99% da PMI, ben il 57% dei responsabili HR che hanno partecipato al sondaggio appartengono a grandi aziende. Potrebbe esserci una correlazione con il fatto che il sondaggio era on-line e la scarsa digitalizzazione delle PMI non giocava a favore. Inoltre usualmente le piccole aziende rimangono in una realtà estremamente localizzata.
Tra i Candidati:
le percentuali sull’età sono meno omogenee, il 21% è molto giovane – diplomati che cercano lavoro? – il 36% ha un’età tra i 26 e 35 anni, in linea con il tasso di disoccupazione di questa fascia, idem per il 25% dei candidati tra i 36-45 anni. Mi aspettavo una percentuale più alta per gli over 45 ma essendo un sondaggio on-line, la probabile scarsa digitalizzazione di questa fascia non ha permesso la raccolta di più dati (compilare un sondaggio on-line non è da tutti e per tutti).
Come ci si aspettava la maggior parte dei candidati che hanno contribuito sono alla ricerca di un lavoro, il 68%. Assumo che si dividano proporzionalmente tra le varie fasce d’eta in modo da mantenere le stesse percentuali sopra descritte, purtroppo non ho un ulteriore dettaglio a riguardo.
Si conferma un’ assurda e triste realtà già evidenziata l’anno scorso: il 41% delle aziende e il 42% dei selezionatori usano Linkedin per funzioni HR e professionali mentre il 99% dei candidati usano i canali on-line per “cazzeggiare” e solo il 53% per la ricerca lavoro.
Ancora più inquietanti sono i canali utilizzati da questo 53% per la ricerca di un lavoro, il 30% di essi usa Facebook … Facebooooook??? bah …
Solo il 26% usa Linkedin per creare relazioni professionali e con un 94% l’utilizzo di Siti Web tradizionali con annunci di lavoro è in testa alla classifica
Una piccola nota personale: i siti tradizionali servono a rimanere aggiornati su eventuali offerte di lavoro, statisticamente non è di certo lo strumento più funzionale per l’ottenimento di un contatto o colloquio conoscitivo.
Come vengono utilizzati questi canali?
I dati interessanti per i responsabili HR:
Verifica del CV: trovare incongruenze tra il CV e il profilo su Linkedin non è molto carino.
Ricerca di candidati mirati: sempre più spesso i selezionatori preferiscono utilizzare i canali online per cercare figure provenienti da determinate realtà Aziendali, Università o con specifiche skill, anche per una questione di tempo e denaro. Non è raro trovarsi in situazioni ove il 90% delle candidature non corrispondono a ciò che è richiesto nella job description, tanto vale fare una ricerca diretta e mirata.
Raccolta informazioni sul candidato: confermando un dato dell’anno scorso, recruiter e selezionatori sono decisamente interessati a quello che pubblica un candidato.
Vediamo per cosa lo usano i candidati: La maggior parte li utilizza per vercare offerte di lavoro e dare visibilità al CV, solo il 16% si preoccupa di creare relazioni professionali e solo il 6% ha idea di cosa sia la digital reputation. Ricordatevi queste ultime due percentuali, più avanti le riprenderemo.
Adecco ha creato una fantastica tabellina aggregata su quanto HR e Candidati reputano utili alcuni strumenti on line per il match tra offerta e lavoro.
Non capisco sinceramente se la maggior parte dei candidati che hanno partecipato al sondaggio ci sono o ci fanno …
Analizziamo lo schema:
per le HR lo strumento più utile è Linkedin, denigrando Facebook, in coerenza con lo strumento che utilizzano maggiormente per il social recruiting.
Anche i candidati sostengono che Facebook non funziona, in realtà un 40% circa “non sa” e per il 70% funzionano solo i siti con annunci sul lavoro.
Che senso ha cercare lavoro tramite Facebook se si è consapevoli del fatto che non funziona?
Utilizzare lo strumento sbagliato, nel modo sbagliato è praticamente inutile e a volte dannoso.
Per il 75% dei candidati l’utilizzo dei Social non è stato d’aiuto per la ricerca, certo che se la maggior parte è su facebook … effettivamente non vedo l’utilità …
Il 34% dei selezionatori ha usato i Social Network per assumere candidati
Conosci qualcuno che abbia trovato lavoro solo grazie ai S.N.? il 93% ha risposto no. Ovvio che se si utilizzano gli strumenti sbagliati, i risultati scarseggiano.
Nottate le percentuali e la fiducia in discesa, la crisi sicuramente non aiuta, in ogni caso l’8% che è stato contattato e il 2% che ha ottenuto un lavoro utilizzando solo i Social Network sono semplicemente quelli che usano gli strumenti nel modo giusto – a dire il vero, hanno anche vita facile dato che il restante 92% non li usa o li usa male.
Il 34% dei recruiter usano i social, solo l’8% fano le cose nel modo giusto … vi piace vincere facile 🙂
Solo il 2% di assunzione? Ricordo che la presenza on-line è solo una parte che deve essere integrata a tutto il resto, un profilo su Linkedin eccezionale se non è avvalorato da competenze reali (cosi come avviene anche per il CV), non serve a molto.
L’utilizzo dei Social Network e la propria visibilità serve ad ottenere un primo contatto, poi ci si scontra sempre e comunque con la realtà.
Gli occupati dichiarano che i canali più efficaci sono parenti, amici e contatti professionali. Ancora una volta le reti di relazioni sono fondamentali e non a caso sono gli occupati a dirlo. I social Network per la mera ricerca di un lavoro non funzionano, devono essere utilizzati per creare relazioni
Se si usano i Social Network semplicemente per leggere gli annunci, non vedo la differenza rispetto a Monster o InfoJob. Unite il vecchio al nuovo, integrate!
Il 50% degli occupati che ha una rete di relazioni ricca ha trovato lavoro grazie ai Social Network e in ogni caso anche gli altri strumenti sono strettamente legati alle relazioni: Uffici Stage Università, Concorsi Pubblici ed Ex-professori.
Digital reputation? Se qualcuno continua ancora ad affermare che non serve, lo vada a dire al 77% dei responsabili HR che cercano il vostro nome su Google.
Insisto sul fatto – e scusate se mi ripeto – che la presenza on-line e una reputazione digitale positiva sono componenti in più per ottenere un primo contatto e per creare nuove relazioni. Dopodiché la vita virtuale deve corrispondere a quella reale, così come le relazioni in rete si rafforzano in modo esponenziale se riportate nella realtà. Frasi tipo “ora conta più il vestito digitale delle competenze” non stanno in piedi, la visibilità in rete è un modo per farsi notare, uscire dal mucchio. Il colloquio reale prima o poi lo dovrete fare e questo ha poco a che fare col digitale. Competenza ed esperienza hanno sempre la meglio, ma se vi nascondete in uno sgabuzzino e non emergete tra bilioni di trilioni di biliardi di CV, è tutto inutile.
Ah, ricordatevi che le relazioni non si creano nel momento del bisogno di punto in bianco, ci vogliono anni per strutturarle correttamente, quindi come dicevo 1 anno fa, chi prima arriva meglio alloggia, in particolar modo se avete già un lavoro, non aspettate di ritrovarvi nella merda. Non rimanete bloccati nella zona confort altrimenti sarete spacciati.
Ordunque siam giunti alla fine, sono diretto a Roma per le vacanze Pasquali, @ItaloTreno permettendo (perdonerete quindi eventuali errori ortografici nell’articolo :D)
Ringrazio @SilviaZanella_ e @AndreaAttana per i fantastici interventi.
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